Bottiglie d’acqua di plastica: tossicità per l’ambiente e per la salute
Le bottiglie d’acqua di plastica sono ormai un elemento onnipresente nella vita quotidiana, ma dietro ad una apparente comodità si nasconde una minaccia crescente per la salute dell’uomo e del pianeta. Secondo i dati di Greepeace Italia (2023) e ISPRA (istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, 2024),ogni anno vengono prodotte miliardi di bottiglie che finiscono, in gran parte, nei mari, nei fiumi o nelle discariche, contribuendo in modo devastante all’inquinamento globale.
Bottiglie d’acqua di plastica e avvelenamento ambientale
La maggior parte delle bottiglie d’acqua di plastica è prodotta in PET (polietilene tereftalato), un materiale leggero e riciclabile solo in parte. Nonostante il riciclo, oltre il 60% di queste bottiglie non viene recuperato correttamente, finendo nell’ambiente (Greenpeace Italia, 2023).
Quando la plastica si degrada, rilascia microplastiche, minuscole particelle che inquinano mari, suoli e vengono ingerite da animali marini. Secondo uno studio dell’ONU Ambiente (UNEP, 2023) circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono ogni anno negli oceani, alterando gli ecosistemi marini e mettendo a rischio la catena alimentare.
La produzione stessa delle bottiglie ha un impatto enorme. Per ottenere un litro d’acqua in bottiglia, servono fino a tre litri d’acqua e una notevole quantità di petrolio per la fabbricazione e il trasporto (National Geographic Italia, 2024). Questo processo contribuisce in modo significativo alle emissioni di CO2, aggravando il cambiamento climatico.
Anche noi ci avveleniamo con la plastica, perché?
Le bottiglie d’acqua di plastica non rappresentano solo un problema ecologico, ma anche un rischio per la salute umana. il Ministero della Salute e l’OMS hanno evidenziato come la plastica possa rilasciare sostanze chimiche tossiche, in particolare quando esposta al calore o riutilizzata più volte.
Le principali sostanze incriminate sono:
- Bisfenolo A (BPA): interferente endocrino che può alterare il sistema ormonale.
- Ftalati: sostanze associate a disturbi dello sviluppo e della fertilità.
- Antimonio: metallo pesante che può contaminare l’acqua se la bottiglia è esposta a temperature elevate, pensate hai supermercati e alle fabbriche di produzione che tengono le confezioni al sole per ore se non addirittura giorni.
- Metalli pesanti come arsenico, uranio, bario e alluminio:possono causare un’aumento delle malattie cardiovascolari, problemi neurologici, diabete e cancro.
Inoltre possono essere presenti altre sostanze come formaldeide.
Oltre al rischio chimico, le bottiglie di plastica riutilizzate senza un’adeguata pulizia favoriscono la proliferazione di batteri e muffe, che possono causare infezioni gastrointestinali o alterazioni del sapore dell’acqua. (ISS,2023)
Bottiglie di vetro: un’alternativa più sostenibile ma non perfetta
Le bottiglie d’acqua in vetro sono spesso considerate una soluzione “green”. Il vetro è infatti inerte, riciclabile e riutilizzabile quasi all’infinito, senza rilascio di sostanze nocive. Secondo CoReVe ( Consorzio Recupero Vetro, 2024),il vetro è uno dei materiali con più alto tasso di riciclo in Italia, superando il 75%.
L’acqua in bottiglia di vetro è generalmente più sicura dell’acqua in bottiglie di plastica perché il vetro non rilascia sostanze chimiche nell’acqua, tuttavia, non significa che l’acqua in bottiglia di vetro sia priva di potenziali contaminanti, poiché possono essere presenti sostanze come PFAS, arsenico e altre sostanze che possono essere presenti nella fonte.
Verità sulle acque minerali
Ma allora cosa bere?
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Insomma ricordiamoci che il nostro corpo è fatto per il 70% d’acqua , meglio dargli acqua pura e ricca di proprietà benefiche piuttosto che acqua con arsenico e microplastiche. Inoltre anche il nostro corpo ci ringrazia perché non dovremo più trasportare confezioni d’acqua. il pianeta sarà più pulito e il portafoglio più pieno.
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